Si chiama imprevisto tutto ciò che ti piomba addosso senza chiederti il permesso, senza vedere se sei pronta o meno per portarne il peso...e gli imprevisti, purtroppo, capitano a tutti, nessuno escluso....la differenza è come li accogli, li vivi e da essi ti fai trasformare. Noi siamo ed eravamo una famiglia normale come tante, piena di impegni e priorità mondane quando tutto pronto per partire per il mare, improvvisamente alla nostra terzogenita Chiara da un banalissimo male al collo del piede ci giunge una diagnosi per noi impensabile.

La dottoressa dopo 5 giorni di indagini su quel banale dolorino ci dice: "mamma , papà, vostra figlia ha la leucemia....e noi faremo di tutto per curarla"... credo sia inutile dire come ci siamo sentiti davanti a "quell'imprevisto" che non ci saremmo mai aspettati. La nostra vita cambia, si ribalta e la speranza si alimenta in modo solo umano, orizzontale....Dio non ci stava prima e men che meno ora perché se esiste un colpevole quello era di certo Lui.

Così ho iniziato a studiare di tutto pur di aiutare nostra figlia a lottare ma mai, mai, le ho detto di aggrapparsi a Dio .... A tre anni (l'età che aveva) l'ha fatto da sola, ha iniziato nella sofferenza un dialogo tutto suo con Gesù, con Maria che a me faceva quasi paura. Il tempo in ospedale è stato lungo e intenso e la cosa importante non è il dettaglio terapeutico o le sofferenze durante il cammino ma che il letto di Chiara è stato l'altare per la nostra salvezza senza che noi, io in particolare, lo sapessi. Piano piano, con una serie di incontri, da una crepa è entrata la luce nel cuore, è arrivato un incontro grande in un viaggio che abbiamo fatto a Medjugorje costretti dai tanti amici che per noi avevano offerto e la speranza che prima era solo orizzontale....piano piano ha fatto che lo sguardo si alzasse al cielo e le mani si unissero in preghiera mentre le gambe si mettevano in ginocchio non più da davanti ad un Dio cattivo ma ad un Padre che in quel dolore ci ha salvato.

Oggi Chiara ha undici anni ed è guarita, vive la sua vita come tutti ma in modo diverso allo stesso tempo e me ne accorgo dal modo in cui si raccoglie in preghiera...noi siamo una famiglia che ha cambiato le sue priorità e si è immersa nella speranza del cielo attraverso il rosario quotidiano che è diventato mezzo di unione e cammino con tante persone che il Signore mette sul nostro cammino.

di Simona Aresi

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