A Morimondo c’è un’abbazia fondata nel 1200 dai benedettini. In quelle terre umide di nebbia Erminio Pampuri faceva il medico condotto. Siamo nel 1921, ben lontani dai tempi di San Benedetto ma c’è qualcosa in questo medico che l’accomuna al santo del MedioEvo.
Di lui Don Giussani diceva : « E’ nato nella nostra campagna, confondendosi con tutte le cose che c’erano, era un filo d’erba come gli altri, un fiore come gli altri, una pianta come le altre, un contadino come gli altri, un medico come gli altri, professionista ». E lui il suo lavoro lo faceva bene.
I suoi colleghi gli dicevano: « Non devi correre a tutte le chiamate, non devi esagerare nell’assistenza, tanto tutti devono morire ». Come se fosse uno scrupoloso; in realtà lui li accoglieva come se fossero Cristo e l’ammalato si sentiva trattato con una attenzione, una considerazione, una stima, una comprensione incredibili. Ed ecco risplende pian piano quel legame con San Benedetto, quel prendere sul serio il compito che il Signore gli aveva affidato attraverso il suo lavoro .. perchè “l’eroico diventasse quotidiano e il quotidiano diventasse eroico”.
Così Erminio Pampuri è stato proclamato santo con il nome di San Riccardo il 1 novembre 1989 da Papa Giovanni Paolo II ma la sua santità quotidiana aveva già preceduto la sua entrata nella schiera dei santi. Nella chiesa di Casorate Primo l’allora Prevosto Don Pompeo Magnoni, alla notizia della sua morte aveva voluto che sulla volta della chiesa assieme ai ritratti che raffiguravano molti i santi comparisse la sua immagine, senza l aureola, ma già lì in buona compagnia perché lui, per tutti era già santo.