Quando il “DRAGO” attacca tuo figlio e tu non ti consideri un papà “coraggio” ma un papà “fortunato” metti in campo tutto il tuo amore e la tua creatività. Così ha fatto Francesco Cannadoro.
Tommaso ha 9 anni e una grave disabilità degenerativa che nel tempo lo ha reso non vedente, disfagico e con un ritardo psicomotorio. Francesco ha sfruttato la sua passione per la scrittura e il desiderio di condividere le difficoltà nel muoversi nel mondo della disabilità per aprire una pagina Instagram “Diario di un padre fortunato”.
Racconta con sguardo nuovo, sensibile ma anche ironico la lotta quotidiana contro il “Drago”, come lui e la moglie Valentina hanno soprannominato la malattia che li accompagna attraverso le vicende difficili ma anche dolci e divertenti del quotidiano. Eccone uno splendido esempio. “Un figlio è il mare d’estate. Un figlio disabile è il mare d’inverno. Fa freddo, l’umidità ti entra nelle ossa e non ti puoi fare il bagno. Ma è pur sempre il mare. È li. Ti dice” io ci sono” ogni volta che un’onda s’infrange sugli scogli. E tu, ormai conscio che d’inverno lo scoglio non è esattamente il posto in cui stare a sentire cos’ha da dirti il mare, lo ascolti da una posizione diversa. Ma lo ascolti. Devi capire dove metterti per non bagnarti, ma non te lo perdi. E poi il mare d’inverno fa pensare, ti da il tempo di guardarlo bene, invece di nuotarci dentro, e percepire cose che d’estate, tra il frastuono e le nuotate, ti perdi. Si perdono tutti. Ma d’inverno è diverso. E la disabilità di un figlio è proprio questo: un punto di vista diverso dal quale guardare qualcosa d’immenso e, una volta scesi a patti con il proprio fegato, un’occasione per fare un viaggio dentro se stessi… di quelli che non c’è altro modo per farli. Di quelli che nonostante il freddo, l’umidità e l’acidità di stomaco, rifaresti altre mille volte, nonostante la brochure non fosse proprio invitante. Perché hai capito che la bellezza ci certe avventure sono le persone che le vivono con te. E allora ti metti lì, a due centimetri dal viso del tuo compagno di viaggio, vi sorridete a vicenda.. e partite di nuovo. Tanto, dovunque andiate, se siete insieme, sarà sempre CASA. E a casa, anche se fuori è inverno, il modo di scaldarti lo trovi sempre.”