La storia di Luca è cominciata 25 anni fa. Aveva 15 anni quando un’operazione andata a male lo riduce in coma. 8 mesi di stato vegetativo, poi un dito che comincia a muoversi e compaiono i primi segni del risveglio. Ma la notte fra il 7 e l'8 gennaio del '98 Luca muore nel sonno. Da questa vicenda è germogliata una promessa: la nascita della “Casa dei Risvegli Luca De Nigris”, un centro innovativo di riabilitazione e di ricerca inaugurato nel 2004 a Bologna con la collaborazione tra l’Azienda USL e l’associazione di volontariato ONLUS “Gli Amici di Luca”. La struttura è composta da dieci moduli abitativi dove l’ospite può restare con un proprio caro e le famiglie partecipano al percorso di cura e riabilitazione. È una formula nuova, un “ospedale della famiglia” dove gli assistiti non sono considerati “malati” ma persone con alto bisogno di assistenza e di riabilitazione.
Fulvio De Nigris, il papà, ci dice: “ Luca è nello sguardo di queste persone, nei loro desideri, nelle loro speranze, in quello che per lui è andato perduto ma ancora possibile recuperare per chi ogni giorno vive la lunga difficile battaglia per la ripresa della vita. Noi siamo convinti di questo e del ruolo, nostro come di tanti, di “familiari esperti” che sostengono nella forza propulsiva dei tanti volontari e nell’impegno degli operatori sanitari e non nella ‘Casa dei Risvegli’.
La vicenda di Luca insegna anche questo: che il dolore non è mai chiuso in se stesso, che l’emotività e l’umanità non è mai isolata. Ma che è possibile farla interagire con professionalità diverse in una forma di alleanza terapeutica che nei rispettivi ruoli rafforza l‘obiettivo comune". Giovedì 19 ottobre 2023 al Parlamento Europeo si è realizzato l’incontro con la Casa dei Risvegli in occasione della nona "Giornata Europea dei Risvegli". . “Con questa Giornata europea – continua De Nigris – apriamo il confronto tra diverse realtà, ma per il futuro intendiamo allargare il numero di Enti e Paesi coinvolti. Anche l'associazione “Gli amici di Luca” è stata a Bruxelles per una tournèe realizzata insieme all’attore Alessandro Bergonzoni e le persone con esiti di coma che frequentano i laboratori teatrali della Casa dei Risvegli .
“Venticinque anni sono una grande spesa di tempo, ma non perdita - sottolinea l’attore -. Portiamo al centro l’idea di integrazione e del non far fuggire, ma “congiungere” i congiunti che se ne vanno. Con “Congiungivite” (che è lo slogan scelto per la campagna di quest’anno) facciamo proprio questo: cerchiamo di sforzarci per metterci su un’altra frequenza. Se la congiuntivite fa lacrimare e fa vedere opaco, la “Congiungivite” unisce: la salute, l’arte, la giustizia e tutto il resto. Ed è quello che fa la Casa dei Risvegli, luogo in cui si cerca di tenere la vita in connessione con tutto”.