Qualche tempo fa mi è stato donato questo piccolo libro di poesie, nate dalla sensibilità di Domenico Ciardi, monaco della Comunità di Bose, un poeta e come tutti i poeti capace di cogliere la bellezza anche negli aspetti più comuni della quotidianità. Domenico Ciardi attualmente vive nella fraternità di Bose di Assisi e negli anni ha vissuto prima a Bose e poi nelle fraternità di Ostuni e di San Gimignano; queste poesie nascono dalla sua vita in questi luoghi e raccontano il suo sguardo sulla natura circostante, sugli avvenimenti, sulla comunità, sulla sua spiritualità, uno sguardo profondo sulla vita che sa allargare il cuore.
La prefazione di questo libro è di don Paolo Alliata, un sacerdote ambrosiano, profondo conoscitore ed appassionato di letteratura, che da anni propone, tra le altre cose, percorsi di ricerca e conoscenza di Dio attraverso le pagine dei più diversi testi (dai “classici” ad altri libri meno conosciuti). Rubo proprio dalla prefazione di don Paolo le parole che danno un’immagine bellissima delle poesie di Domenico: “La natura della poesia è forse – possiamo dire così? – di aprire squarci. Finestre sul mistero nascosto oltre il velo, alle volte così spesso e duro, delle cose”.
Ecco, queste poesie sono dei piccoli squarci da cui passa la luce ad illuminare il buio, la bellezza che può consolare anche nella tristezza o nella difficoltà, piccole finestre che si aprono sul mistero anche attraverso immagini semplici e conosciute della vita di ogni giorno.
In questi ultimi mesi ho sentito tanto il bisogno di feritoie di sereno nella mia vita ed ho scoperto che anche una poesia può essere una consolazione che apre alla speranza, ringrazio quindi Domenico per queste piccole perle di luce e ringrazio chi mi ha dato la possibilità di conoscere le sue poesie.
fragilità e fortezza
i battiti del cuore, il soffio del respiro
lo scorrere del sangue fecondo e silenzioso,
laboriosa vita, più alta e più estesa, sconosciuta…
e sgorga una parola ancora sospesa tra lacrime sorriso
apparizioni
l’arancio vivo della calendula nel sole
l’inatteso sorriso che ci coglie improvviso
quella parola che spegne il turbamento:
viviamo di uno sguardo che ci ama
di Maria Grazia Campagnani