170532350 4696cf22 43dd 4086 9469 c63ee0a33533Miriam è morta dopo 31 anni di coma. Si era sposata da poco, quando la sorte ha stravolto la sua esistenza. Il marito le è stato accanto, fino all’ultimo respiro. E subito abbiamo pensato all’antica formula della promessa matrimoniale che pochi oramai reggono: nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia… Per sempre.

A me è tornato in mente un amico che oggi non è più con noi. Pose un quesito ad alcune centinaia di giovani, 42 anni fa, durante una vacanza: qual è l’amore più bello? E tutti a dare le proprie risposte dal sapore post ‘68. Lui diede la sua: quello che abbraccia e dura tutta la vita. Utopia, pensavamo già allora, giovani scettici. Ma lui c’incalzava. Non siamo padroni della nostra vita. Se ci ritrovassimo sciancati, distrutti, non più giovani, disabili, non vorremmo avere qualcuno al fianco? Il cuore, pur incapace di fedeltà, questo supplica: non lasciarmi morire solo. Sappiamo che con le nostre forze non reggiamo la promessa. E abbiamo deciso di non accusarci di questa incapacità. Eppure avvertiamo, come quell’antico amico, che il cuore della vita, l’Essere, anela a questa fedeltà. E’ una fedeltà che sfiora il paradiso, da supplicare. Sa di miracolo. Non lasciarmi solo, non abbandonarmi. Il marito di Miriam ha mantenuto la promessa. Se non è un eroe inimitabile, vorremmo chiedergli il suo segreto. Perché è il segreto dell’amore. E quindi dell’unica felicità possibile, nonostante la croce. 

di Gianni Varani

 

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9788851199203 0 536 0 75Quando il “DRAGO” attacca tuo figlio e tu non ti consideri un papà “coraggio” ma un papà “fortunato”  metti in campo tutto il tuo amore e la tua creatività. Così ha fatto Francesco Cannadoro.        

Tommaso ha 9 anni e una grave disabilità degenerativa che nel tempo lo ha reso non vedente, disfagico e con un ritardo psicomotorio. Francesco ha sfruttato la sua passione per la scrittura e il desiderio di condividere le difficoltà nel muoversi nel mondo della disabilità per aprire una pagina Instagram “Diario di un padre fortunato”.

Racconta con sguardo nuovo, sensibile ma anche ironico la lotta quotidiana contro il “Drago”, come lui e la moglie Valentina hanno soprannominato  la malattia che li accompagna attraverso le vicende difficili ma anche dolci e divertenti del quotidiano. Eccone uno splendido esempio. “Un figlio è il mare d’estate. Un figlio disabile è il mare d’inverno. Fa freddo, l’umidità ti entra nelle ossa e non ti puoi fare il bagno. Ma è pur sempre il mare. È li. Ti dice” io ci sono” ogni volta che un’onda s’infrange sugli scogli. E tu, ormai conscio che d’inverno lo scoglio non è esattamente il posto in cui stare a sentire cos’ha da dirti il mare, lo ascolti da una posizione diversa. Ma lo ascolti. Devi capire dove metterti per non bagnarti, ma non te lo perdi. E poi il mare d’inverno fa pensare, ti da il tempo di guardarlo bene, invece di nuotarci dentro, e percepire cose che d’estate, tra il frastuono e le nuotate, ti perdi. Si perdono tutti. Ma d’inverno è diverso.
E la disabilità di un figlio è proprio questo: un punto di vista diverso dal quale guardare qualcosa d’immenso e, una volta scesi a patti con il proprio fegato, un’occasione per fare un viaggio dentro se stessi… di quelli che non c’è altro modo per farli. Di quelli che nonostante il freddo, l’umidità e l’acidità di stomaco, rifaresti altre mille volte, nonostante la brochure non fosse proprio invitante. Perché hai capito che la bellezza ci certe avventure sono le persone che le vivono con te. E allora ti metti lì, a due centimetri dal viso del tuo compagno di viaggio, vi sorridete a vicenda.. e partite di nuovo. Tanto, dovunque andiate, se siete insieme, sarà sempre CASA. E a casa, anche se fuori è inverno, il modo di scaldarti lo trovi sempre.”

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Londra 29 agosto 2012   

Al centro dell’Olympic Stadium  giganteggia un'alta torre di metallo con la Luna al centro che, discendendo al centro dello stadio, esplode simulando il Big Bang. Sul palco illuminato da tantissime luci Stephen Hawking, il fisico britannico appassionato di buchi neri dà il via alle Paralimpiadi.  A 70 anni, ormai quasi del tutto paralizzato a causa dell'atrofia muscolare progressiva che l'ha colpito durante il periodo universitario, tiene un discorso che resterà nella storia: "Anche se scopriamo la teoria di ogni cosa, è solo una serie di regole ed equazioni ..."

Di seguito il testo intero in italiano:

Sin dagli albori della civiltà, l’uomo ha ardentemente desiderato comprendere le regole che sottostanno all’ordine del mondo. Perché è così com’è e perché esiste. Ed anche se trovassimo una teoria del tutto, in fin dei conti ci ritroveremmo solo con un insieme di regole ed equazioni. Cos’è che soffia il fuoco nelle equazioni e crea l’universo che le formula? Viviamo in un universo governato da leggi razionali che possiamo scoprire e comprendere. Guardate le stelle in alto e non in basso verso i vostri piedi. Provate a dare un significato a ciò che vedete e domandatevi cosa fa esistere l’universo. Siate curiosi.

Deve esserci qualcosa di eccezionale in merito ai confini dell’universo e cosa può essere più eccezionale del fatto che non esistano confini? E tantomeno dovrebbero esistere confini all’impresa umana… Quando Isaac Newton vide una mela cascare a terra, improvvisamente si rese conto che doveva essere la stessa forza a tenere insieme il bellissimo sistema solare, i pianeti e le comete. Questa gravità è la stessa forza che può attirarci in un buco nero, per non farci tornare mai più!

Il Grande Collisore di Adroni al CERN è la macchina più complessa e più grande del mondo, forse dell’universo. Facendo scontrare le particelle ed ottenendo enormi quantità di energie, vuole ricreare le condizioni del Big Bang. La recente scoperta di quella che sembra essere la particella di Higgs è il trionfo dello sforzo umano e delle collaborazioni internazionale. Cambierà la nostra percezione del mondo e ha il potenziale di spalancarci le porte verso la teoria del tutto.

Anche i Giochi Paralimpici possono trasformare la nostra percezione del mondo. Siamo tutti differenti l’uno dall’altro, non esiste un essere umano standard, ma tutti condividiamo la stessa natura umana. Ciò che è fondamentale è la nostra abilità di creare. Creatività che può avere molte forme, forme che vanno dalle realizzazioni concrete alla fisica teorica. Per quanto la vita possa sembrare difficile, c’è sempre qualcosa che potete fare e nel quale ottenere soddisfazioni. I giochi rappresentano l’opportunità per gli atleti di eccellere, di migliorarsi e diventare, nel loro ambito, straordinari. E quindi celebriamo insieme l’eccellenza, l’amicizia e il rispetto. Buona fortuna a tutti voi!

 

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